Il Global Risk Management

Il Global Risk Management rappresenta un modello di gestione integrata del rischio che prende spunto dai diversi approcci presenti in letteratura, rendendoli modulari e concentra l’attenzione sulla gestione dei rischi associati, ovvero sui fattori di incertezza che – pur non afferenti alle attività primarie della catena del valore aziendale – possono in molti casi esercitare importanti impatti sulla gestione operativa. Tra questi il rischio sul lavoro assume un ruolo primario.

Il Global Risk Management non punta a essere solo un modello di gestione del rischio, bensì un vero e proprio approccio culturale che si traduce in una logica gestionale avente l’obiettivo di introdurre, in modo graduale, l’attività di controllo anche nelle aziende che ne sono prive, supportandole nella creazione di un clima etico correttamente orientato che – come noto – è un fattore fondamentale per il successo attuativo di un qualsiasi sistema di controllo dei rischi.

Se da un lato, il rischio imprenditoriale è connaturato all’attività aziendale e non può in alcun modo essere coperto o trasferito a terze economie (ma soltanto gestito adottando decisioni strategiche e operative pianificate, controllate e comunicate agli stakeholder attraverso un corretto utilizzo dei tradizionali strumenti del business plan, del budget e del controllo di gestione), dall’altro lato i rischi associati sono per loro natura di carattere tecnico-operativo e ciò li rende idonei a essere misurati e gestiti al fine di ridurne il potenziale impatto negativo.
Attraverso l’analisi e la quantificazione dei rischi e delle loro interrelazioni, l’attività di Global Risk Management fornisce all’azienda un supporto fattivo affinché proprietà e management possano decidere consapevolmente e con tempestività le azioni di intervento più opportune, anche attraverso la definizione di un ordine di priorità che salvaguardi il valore dell’impresa e garantisca un corretto equilibrio fra costi e benefici.

Oltre alla descritta valenza interna, una profonda conoscenza del livello di rischiosità aziendale costituisce anche il presupposto per lo sviluppo di relazioni corrette e trasparenti con gli stakeholder, a beneficio di un maggior livello di efficienza informativa e quindi di una più efficace definizione dei contenuti operativi e delle politiche di prezzo degli scambi con economie terze. In tal senso, i risultati del Global Risk Management possono entrare a pieno titolo nella pianificazione strategica dell’impresa.

In sintesi, il Global Risk Management si sviluppa seguendo un percorso logico-razionale che si compone di tre macro fasi operative (fig. 2) a loro volta articolate in diverse componenti gestite nell’ambito di un sistema in miglioramento continuo:
–    RiskAssessment, che consiste nell’analisi delle diverse aree/funzioni operative che compongono l’attività aziendale, con l’obiettivo di individuare (per ciascuna di esse) i fattori di rischio in grado di influenzare il loro corretto funzionamento e quindi il contributo che da esse deriva al valore d’impresa;
–    Risk Management, il quale definisce le azioni da intraprendere per la gestione dei rischi aziendali con l’obiettivo di ridurre il divario fra i livelli di rischiosità effettiva e quelli che l’impresa si è prefissa. Gli interventi possono concretizzarsi nell’eliminazione dell’attività generatrice del rischio, nella costituzione di idonei presìdi strutturali o organizzativi e, ancora, nel trasferimento del rischio a terze economie;
–    Risk Control, che consiste nella gestione del rischio residuo attraverso il controllo e il monitoraggio della situazione aziendale, anche a fronte di eventi interni (per esempio, cambiamenti organizzativi) ed esterni (quali l’innovazione legislativa e tecnologica).

Nell’ambito degli impatti derivanti dai rischi aziendali è indispensabile prendere in considerazione la distinzione tra impatti diretti, indiretti e consequenziali. Infatti, mentre i primi ricadono direttamente sul valore degli asset aziendali (incendio, incidente sul lavoro, hacking, ecc.), gli impatti indiretti ne amplificano l’effetto.

 

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